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Quando il fronte siamo noi

La situazione di emergenza sanitaria assomiglia sempre di più ad una guerra a distanza. La solidarietà diventa necessaria e nazionale.


Noi siamo il fronte. Per meglio dire: noi siamo uno dei quattro fronti presenti in questa guerra, che a sua volta è divisa in due tipologie: una diretta ed una indiretta.


Quella diretta è una guerra combattuta su un solo drammatico fronte: negli ospedali ed in tutte le strutture mediche. Dove il personale medico-sanitario fa di tutto per fronteggiare questa emergenza. Come la nazione si è già proposta di fare, anche noi garantiamo loro tutto il nostro supporto. Quella diretta è, ovviamente, quella più pericolosa, dove la gente s'infetta molto più facilmente e dove, alcune volte, perde.


Quella indiretta è combattuta su tre fronti: uno è il settore lavorativo-commerciale.

Abbiamo già affrontato i problemi legati al settore lavorativo e commerciale nell'articolo dedicato al rispetto verso gli operai e gli impiegati a stretto contatto con il pubblico, ma è importante ribadire che la tutela della salute dei lavoratori deve essere primaria in una società umana, specialmente in situazioni simili, dove l'economia è messa a dura prova e dove il settore terziario incontra il piano civile in modo disastroso come conseguenza sistematica dell'emergenza. Non siamo ancora entrati in un'economia di conversione, poiché si parlerebbe di situazioni gravi e molto serie, ma processi mirati a quel tipo di economia (che nel 1918 sancì il blocco della fabbricazione di armi per la riconversione alla produzione ordinaria) si sono riscontrati.


Si parla poi di fronte amministrativo. Immagino che tutti i lettori abbiano visto le immagini del tricolore proiettato sulla facciata del municipio comunale che da su Piazza della Repubblica. In momenti del genere c'è bisogno di iniziative del genere, che vanno oltre il piano locale e nazionale: il peso della gestione di una tale emergenza si riversa su tutti i livelli gerarchici della gestione territoriale con la stessa entità, anche se per motivi diversi, partendo dalle istituzioni internazionali, a quelle europee, fino al Governo ed alle amministrazioni locali. Per quanto riguarda Cortona, il principio di solidarietà intransigente è stato pienamente applicato sul piano patrio e territoriale (si veda appunto l'iniziativa del tricolore e l'istituzione del centro di coordinamento intercomunale), ma deve essere ancora rinforzato un già ben avviato piano sociale, con stretta collaborazione civile e forte solidarietà. Qui si entra nell'ultimo fronte.


Il fronte popolare e civile è costellato di vittorie, ma, come già ribadito e sottolineato precedentemente, non possono esserci sconfitte. Per tutti i territori.


E.B.


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LA VOCE CORTONESE

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Crediti per la musica del podcast:

The Travelling Symphony by Savfk | https://www.youtube.com/savfkmusic
Music promoted by https://www.free-stock-music.com
Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

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