La guardia del turismo
- Redazione
- 27 dic 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Editoriale per l'anno nuovo. Cortona di ritroverà in una situazione diversa da quella in cui imperversava prima, sia dal punto di vista politico che, soprattutto, economico. Per questo dovrà tenere alta la guardia, di modo che non si cada nella trappola dell'inerzia del turismo, che potrebbe rendere difficile la ripartenza.
Sta per iniziare un anno nuovo, con il quale tutti speriamo di lasciarci alle spalle la pandemia e tutti i problemi, legati al contesto sociale, economico, politico ed amministrativo che ha portato con sé. Come già specificato in altri articoli, il ceto degli studenti è riuscito a rispondere in maniera abbastanza pronta alle nuove esigenze, creando un sistema parallelo ed allo stesso tempo continuativo delle azioni istituzionali e governative, e soprattutto creando quello che può essere considerato un vero e proprio motore produttivo, non nel senso stretto del termine e dell'accezione che possiede, cioè di produzione concreta, poiché non è stato immesso nulla nel sistema economico da parte nostra, ma di una produzione intellettuale, culturale, ideale ed ideologica che si è ramificata nei principali canali d'informazione e nelle relazioni interpersonali in modo sorprendente, creando una carica che mostrerà i propri segni a partire già dal rientro a scuola previsto per il 7 di gennaio.
Ciò a cui però dobbiamo porgere particolare attenzione è sicuramente il fragile universo economico che circonda questo sistema appena descritto, a livello locale, cioè quello di Cortona. Gli studenti del luogo, così come i loro progetti e le loro idee, vivono in simbiosi sia con la vita amministrativa che con quella culturale della nostra città, per questo bisogna avere particolare cura di ciò che riguarda la cosa pubblica locale. Il "motore produttivo" degli studenti può essere qualcosa di molto potente, che può aiutare in modo considerevole Cortona e la Valdichiana a trovare lo spazio per rilanciarsi e per andare oltre quelli che sono stati gli schemi prestabiliti di produzione e di conoscenza, anche quelli previsti durante la pandemia: se uno dei due elementi, cioè studenti e Cortona, viene a vacillare, allora anche l'altro ne risente. Sono esempi di questo dualismo l'urbanistica (di cui i principali testimoni e riceventi in prima fila sono proprio gli studenti), i servizi (di cui gli studenti costituiscono una grande parte dell'utenza), il turismo (che vede contrapposizioni ed aiuti reciproci con il mondo scolastico) ed il polo scolastico (che vede, ovviamente, come principali protagonisti, gli studenti).
Questa introduzione è stata fatta, non solo per porgere l'attenzione ad un fenomeno rimasto sotto tono, ma anche per mettere in guardia le classi dirigenti cortonesi, che devono guardarsi bene dal riaprire il sistema economico locale con il solo obiettivo del turismo di massa. Abbiamo imparato da questa pandemia che le piccole realtà, come la frazione di Camucia, ma come un po' tutte le frazioni del nostro comune, non possiedono una via di fuga efficace, ed anche la città di Cortona stessa ne ha risentito in qualche modo, sia dal punto di vista del mercato produttivo delle varie componenti del comune, sia di quelle componenti che stanno all'interno delle mura stesse. Per questo bisogna quindi considerare l'alternativa di mettere in atto quelle che sono alcune delle proposte lasciate indietro lungo il piano di amministrazione, che vanno dai piani ambientalistici a quelli giovanili, sino a quelli puramente economici. In tutto questo non si deve dire che il turismo vada lasciato fuori, poiché Cortona è diventata storicamente una città che vive con il turismo, ma proprio per questo motivo devono essere create delle vie di fuga; talvolta sono state fatte delle implementazioni che hanno visto come principale destinatario il turismo, ma che hanno completamente dimenticato sia la popolazione che i giovani di per sé, nel corso anche delle precedenti amministrazioni, oppure talvolta si sono create delle idee per la popolazione che però non hanno trovato riscontro se non nella progettistica pura o nell'economia, andando comunque a dimenticare il parere della popolazione.
Nel periodo che verrà immediatamente dopo la riapertura non è detto che il turismo di massa ritorni in maniera così repentina, e quindi non è detto che le testate locali titoleranno in breve tempo con quei numeri che abbiamo visto fino a poco prima rispetto al diffondersi del virus. È necessario sviluppare un sistema di protezione, che vada sotto quello principale di turismo, ormai troppo consolidato e laborioso per poter essere modificato radicalmente, ma che può essere coadiuvato da un altro che ne eguagli l'efficienza. In questo subsistema dovrebbero essere comprese tutte quelle politiche che fanno parte del normale incremento dell'urbanistica e delle politiche giovanili, tutte quelle idee che fanno parte del panorama studentesco locale, di modo che si possa garantire un appoggio sicuro sia con la popolazione, sia con l'economia stessa.
È normale che quando si parla di idee e progetti, uno dei primi sguardi vada sicuramente alle tabelle delle risorse disponibili, sia in materia di liquidità che di personale o materiali, ma la prospettiva di almeno creare un tavolo di dialogo con le componenti locali non dovrebbe essere messa da parte, sia per il breve termine, sia per il futuro, quando magari le condizioni ne permetteranno la realizzazione o il semplice prospettarsi sul territorio, cercando di attuare ciò che già e possibile.
Flavio Barbaro
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