Tommaso Fattori a Cortona e la questione del vecchio ospedale
- Redazione
- 30 ago 2020
- Tempo di lettura: 3 min
In data 28 agosto, il candidato per la Presidenza della Regione Toscana della lista Toscana a Sinistra ha concluso il suo giro della Toscana nella città di Cortona, affrontando la questione del vecchio ospedale.

Il candidato ha analizzato a fondo la questione proposta dal comitato locale della lista, poiché le posizioni sono molto chiare: "inizio dei lavori in autunno".
«Il vecchio ospedale è l'emblema di quello che continuiamo a ripetere, cioè che nelle nostre città abbiamo edifici di rara bellezza artistica ed architettonica, come in questo caso, che sono abbandonati, degradati. Questo in particolar modo è da quindici anni che è svuotato delle sue funzioni e non ha trovato nuove funzioni sociali».
Sono queste le parole del candidato a proposito della struttura, le quali fanno riferimento alla trattativa tra Comune e Provincia, caratterizzata da incertezze e lacune che non hanno permesso di convertire la struttura a scopi scolastici, come venne indicato nei tempi immediatamente successivi all'abbandono nel 2006-2007.
Il candidato parla poi dei fondi provenienti dall'Unione Europea, destinati alla riconversione ed alla rinascita del Paese attraverso gli investimenti, denunciando il metodo di distribuzione fin'ora adottato, il quale favorisce i soliti noti e tiene in piedi il vecchio modello. Essi debbono infatti, sostiene il candidato, essere funzionali per gli spazi, i servizi e per la collettività.
Parla poi delle scuole di Cortona, facendo riferimento alla situazione edilizia ed amministrativa in cui risiedono: gli istituti di Cortona sono ospitati infatti in una struttura di proprietà della Curia, sotto un affitto che ammonta a più di €100.000 all'anno. La riconversione della struttura porterebbe infatti due vantaggi: 1) il ripristino del servizio pubblico della struttura e 2) l'interruzione del pagamento dell'affitto oneroso a cui l'amministrazione scolastica deve prestare osservanza e l'ottimizzazione degli spazi, nel mezzo della crisi del Covid-19.
Parla infatti anche di didattica a distanza, sostenendo la riapertura in presenza nel medio-lungo periodo.
«Noi pensiamo che, immediatamente, nell'autunno debbano partire dei lavori, che si debbano usare i fondi europei e così si possa appunto rifunzionalizzare questo spazio per le scuole di Cortona e che nel tempo più brevi possibile si possano trasferire qui all'interno».
Alla fine dell'intervento, Tommaso Fattori attacca anche la speculazioni private e la trasformazione delle strutture storiche in alloggi turistici, problema persistente anche nella realtà di Cortona.
COMMENTO DEL DIRETTORE
L'abbandono delle strutture colpisce direttamente anche i giovani

Non si tratta soltanto di speculazione privata a danno del pubblico e della collettività, ma anche di un attacco frontale alla nuova generazione ed agli studenti. In molte zone del Comune esistono queste realtà e devono essere risanate al più presto.
Andando oltre il discorso delle Regionali, vorrei riportare di seguito le parole di Ida Nocentini:
«L'ospedale di Cortona, nel 2008, era stato acquistato dalla Provincia di Arezzo con lo scopo di essere utilizzato per le scuole superiori. Nel 2016/2017 fu messo in vendita e questo ci fece molto preoccupare; nel 2019, in pratica, tornò alla Provincia e quindi questa è un'occasione unica per riprendere il discorso sull'utilizzo pubblico di questa struttura, che è importante, importante per i cortonesi perché parte fondamentale della storia di Cortona, della nostra storia, ed è importante per riappropriarsi di un bene pubblico ed evitare la speculazione».
È lecito credere che la maggioranza degli studenti non sia a conoscenza della vicenda che, in modo diretto ed implicante riguarda anche loro; ciò rappresenta non solo una sconfitta da parte della partecipazione civile che, nonostante pressioni e discordanze con le forze amministrative, non è riuscita, per motivi non inerenti alla componente popolare, a rendere questo edificio un luogo nuovamente pubblico; ma rappresenta anche una grave mancanza amministrativa ed un affronto alla parte sociale costitutiva e costituente degli studenti, i quali meritano di richiedere ed avere dichiarazioni nette rispetto alla trattativa e chiarimenti riguardo i ritardi e le interferenze manifestatesi nel corso di questi quindici anni.
Con maggiore esigenza, nella crisi del Coronavirus, è necessario sfruttare tali occasioni, in modo da poter garantire, se non il rispetto della cittadinanza, almeno la sua sicurezza, come quella degli studenti, ed il mantenimento della centralità del polo scolastico cortonese.
Le componenti politiche dovrebbero essere tutte mirate verso una singola direzione e non dovrebbero sussistere disaccordi sulla destinazione sociale delle funzioni della struttura, poiché mirare ad un'azione di profitto e di guadagno piuttosto che ad una funzione sociale significa mettere in secondo piano la cittadinanza e mettere in discussione la sua centralità nella società civile, atto gravissimo, che sussiste anche passando sopra le differenze politiche.
Flavio Barbaro
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