Crocifisso nell'aula del Consiglio: si parla di incostituzionalità?
- R.L.
- 9 ago 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 14 ago 2019
Laicità: un principio che richiede e presuppone una distinzione tra la dimensione temporale e spirituale. Uno stato può dunque calzare questa definizione nel momento in cui non fa propria una morale di stampo religioso.
Ebbene, l’Italia, viene denominata con tale attributo, riportato anche negli articoli 7 e 8 della Costituzione Italiana con tali, giuste e legittime, parole:
Art. 7 della Costituzione Italiana: “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. […]”
Art. 8 della Costituzione Italiana: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze”.
Ebbene dopo questo lungo quanto utile preambolo, arriviamo dunque alla questione centrale di questo articolo.
Durante il Consiglio Comunale del 16 luglio, il gruppo leghista cortonese ha presentato una mozione, (in seguito poi accettata), riguardante l’esposizione del crocifisso, simbolo del cattolicesimo per eccellenza, nella stessa sala del Consiglio e nei locali comunali a uso pubblico.
La notizia ha fatto scalpore e ha diviso l’opinione pubblica e la politica del territorio in due, diventando così oggetto di polemica e aprendo un botta e risposta tra Lega e centro sinistra, dove il secondo ha accusato il primo di strumentalizzazione.
“Il crocifisso deve essere visto come il simbolo dei valori universali di libertà, tolleranza e uguaglianza.”
“Il crocifisso – sottolinea il consigliere regionale della Lega Marco Casucci- deve essere visto come il simbolo dei valori universali di libertà, tolleranza e uguaglianza.”
E ancora, dall’opposizione:
“Chiedere l’esposizione del crocifisso in sala del consiglio significa ignorare che nella stessa compaiono già simbologie religiose. Si tratta per altro di un’aula di tutti i cittadini senza alcuna distinzione di razza, sesso, religione, credo politico, in linea con i principi costituzionali scritti anche da esponenti del mondo cattolico.”
“Chiedere l’esposizione del crocifisso in sala del consiglio - ha ribattuto Andrea Bernardini, a capo del PD di Cortona - significa ignorare che nella stessa compaiono già simbologie religiose. Si tratta per altro di un’aula di tutti i cittadini senza alcuna distinzione di razza, sesso, religione, credo politico, in linea con i principi costituzionali scritti anche da esponenti del mondo cattolico.”
Fonti: ValdichinaOggi, Sr71 News
R.L.
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