top of page

Dobbiamo iniziare a pensare al dopo-emergenza: le parole del Presidente della Repubblica

Nei canali d'informazione del Quirinale è stato pubblicato il video relativo alle considerazioni del Presidente della Repubblica in merito all'emergenza sanitaria in corso. Qui di seguito potete trovare il discorso integrale.


«Mi permetto nuovamente, care concittadine e cari concittadini, di rivolgermi a voi nel corso di questa difficile emergenza per condividere alcune riflessioni. Ne avverto il dovere.

La prima si traduce in un pensiero rivolto alle persone che hanno perso la vita a causa di questa epidemia, e i loro familiari. Il dolore del distacco è stato ingigantito dalla sofferenza di non poter esser loro vicini e dalla tristezza dell'impossibilità di celebrare come dovuto il commiato dalle comunità di cui erano parte. Comunità che sono duramente impoverite dalla loro scomparsa.

Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia: abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare. Alcuni territori, ed in particolare la generazione più anziana, stanno pagando un prezzo altissimo. Ho parlato in questi giorni con tanti amministratori, ho espresso loro la vicinanza e la solidarietà di tutti gli italiani.


Desidero anche esprimere rinnovata riconoscenza nei confronti di chi, per tutti noi, sta fronteggiando la malattia con istancambile abnegazione: i medici, gli infermieri, l'intero personale sanitario, cui occorre, in ogni modo, assicurare tutto il materiale necessario. Numerosi sono rimaste vittime del loro impegno generoso. Insieme a loro ringrazio i farmacisti, gli agenti e le Forze dell'ordine, nazionali e locali, coloro che mantengono in funzione le linee alimentari, i servizi e le attività essenziali, coloro che trasportano i prodotti necessari, le Forze armate. A tutti loro va la riconoscenza della Repubblica; così come va agli scienziati, ai ricercatori, che lavorano per trovare terapie e vaccini contro il virus, ai tanti volontari impegnati per alleviare le difficoltà delle persone più fragili, alla Protezione Civile, che lavora senza soste e al Commissario nominato dal Governo, alle imprese, che hanno riconvertito la loro produzione in beni necessari per l'emergenza, agli insegnanti, che mantengono il dialogo con i loro studenti, a coloro che stanno assistendo i nostri connazionali all'estero. A quanti, in ogni modo e in ogni ruolo, sono impegnati su questo fronte giorno per giorno.


La risposta così pronta di medici disponibili a recarsi negli ospedali più sotto pressione, dopo la richiesta della Protezione Civile, è un ennesimo segno della generosa solidarietà che sta attraversando l'Italia.


Vorrei inoltre ringraziare tutti voi. I sacrifici di comportamento, che le misure indicate dal Governo richiedono a tutti, sono accettati con grande senso civico, dimostrato in ampissima misura dalla cittadinanza.


Da alcuni giorni vi sono segnali di un rallentamento nella crescita di nuovi contagi, rispetto alle settimane precedenti: non è un dato che possa rallegrarci, perché si tratta pur sempre di tanti nuovi malati, e soprattutto perché accompagnato da tanti nuovi morti. Anche quest'oggi vi è un numero dolorosamente elevato di nuovi morti. Però quel fenomeno fa pensare che le misure di comportamento adottate stiano producendo effetti positivi, e quindi rafforza la necessità di continuare ad osservarle scrupolosamente, finché sarà necessario. Il senso di responsabilità dei cittadini è la risorsa più importante su cui può contare uno Stato democratico in momenti come quello che stiamo vivendo.


La risposta collettiva che il popolo italiano sta dando all'emergenza è oggetto d'ammirazione anche all'estero, come ho potuto constatare nei tanti colloqui telefonici con Capi di Stato stranieri. Anche di questo avverto il dovere di rendervi conto. Molti Capi di Stato d'Europa e non soltanto hanno espresso la loro vicinanza all'Italia: da diversi dei loro Stati sono giunti sostegni concreti. Tutti mi hanno detto che i loro Paesi hanno preso decisioni seguendo le scelte fatte in Italia in questa emergenza. Nell'Unione Europea, la Banca Centrale e la Commissione, nei giorni scorsi, hanno assunto decisioni finanziarie ed economiche importanti e positive, sostenute dal Parlamento europeo. Non lo ha ancora fatto il Consiglio dei capi di governi nazionali. Ci si attende che questo avvenga concretamente nei prossimi giorni.


Sono indispensabili ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle drammatiche condizioni del nostro continente. Mi auguro che tutti comprendano a pieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l'Europa. La solidarietà non è soltanto richiesta dei valori dell'Unione, ma è anche nel comune interesse.


Nel nostro Paese, come ho ricordato, sono state prese misure molto rigorose ma indispensabili, con norme di legge, sia all'inizio che dopo la fase di necessario, continuo aggiornamento. Norme quindi sottoposte all'approvazione del Parlamento. Sono stati approntati, e sono in corso di esame parlamentare, provvedimenti di sostegno per i tanti settori della vita sociale ed economica colpiti; altri provvedimenti sono preannunciati.


Conosco e comprendo bene la profonda preoccupazione che molte persone provano per l'incertezza sul futuro del proprio lavoro. Dobbiamo compiere ogni sforzo perché nessuno sia lasciato indietro. Ho auspicato, e continuo a farlo, che queste risposte possano essere il frutto di un impegno comune, fra tutti: soggetti politici, di maggioranza e di opposizione, soggetti sociali, governi dei territori. Unità e coesione sociale sono indispensabili in questa condizione.


Un'ultima considerazione: mentre provvediamo ad applicare, con tempestività ed efficacia, gli strumenti contro le difficoltà economiche, dobbiamo iniziare a pensare al dopo-emergenza, alle iniziative ed alle modalità per rilanciare gradualmente, ma con determinazione, la nostra vita sociale e la nostra economia.


Nella ricostruzione, il nostro popolo ha sempre saputo esprimere il meglio di sé.

Le prospettive del futuro sono, ancora una volta, alla nostra portata. Abbiamo altre volte superato periodi difficili e drammatici e riusciremo certamente, insieme, anche questa volta.»


Con queste parole il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto confortare e mostrare la vicinanza istituzionale a tutti i cittadini, non senza effettuare un monito accorto verso la politica internazionale, con uno sguardo verso l'Europa e l'Unione Europea. La Voce Cortonese teneva particolarmente alla diffusione di questo messaggio.



Foto in copertina: Canale video Presidenza della Repubblica.


E.B. e Redazione.


 
 
 

コメント


LA VOCE CORTONESE

Iscriviti

Resta sempre aggiornato

  • Instagram

Crediti per la musica del podcast:

The Travelling Symphony by Savfk | https://www.youtube.com/savfkmusic
Music promoted by https://www.free-stock-music.com
Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

©2022 by La Voce Cortonese Editore Creato con Wix.com

bottom of page