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I giovani e la Festa dei Lavoratori

In che modo i giovano dovrebbero essere interessati alla celebrazione di una festa nata nel 1889, in cui si riconosce il valore del lavoro e l'importanza della sua storia e di tutte quelle persone che hanno perso la vita nel difendere il corollario di diritti annesso a questo concetto? La risposta trovo sia già nella domanda.


Trovo che la Festa Internazionale dei Lavoratori sia un esempio fondamentale di come la storia possa essere uno stampo per il delinearsi del corso degli eventi: questa data costituisce la seconda delle tre date basilari della Repubblica (25 aprile, 1 maggio e 2 giugno), date con le quali è avvenuto il processo di democrazia, in ognuna delle quali abbiamo potuto assistere al posizionamento di un tassello per la costituzione della Repubblica Italiana stessa attraverso la società. Il Primo maggio è quindi la data in cui viene riconosciuto il sacrificio delle persone, per i loro diritti, riponendo la loro completa fiducia in quell'attività che costituisce il fondamento della nostra Repubblica, nel primo articolo dei Principi fondamentali.




Breve storia della Festa dei Lavoratori


La nascita del significato del Primo maggio è di matrice americana: la rivendicazione dei diritti da parte dei lavoratori è un concetto radicato molto profondamente nella storia, ma non prima della fine dell'Ottocento americano i lavoratori iniziarono ad elaborare quella concezione internazionale che fu poi l'idea del Primo maggio.

Il contesto in cui nasce l'idea della rivendicazione è quello delle fabbriche dell'Illinois, dove esistevano realtà come quelle dell'Ordine dei Cavalieri del Lavoro, mentre in Europa la Prima Internazionale presentava alla popolazione del Vecchio continente il socialismo.


Le proteste per le rivendicazioni portarono alla protesta del 1 maggio 1867, quando fu messa in atto, per la prima volta dalla sua approvazione nel 1866, la legge sulle otto ore lavorative. La legge, venne richiesta anche dai newyorkesi nel 1882 con una protesta, mentre i l'Ordine dei Cavalieri del Lavoro già pensava alla ricorrenza annuale per la celebrazione di un tale evento.


Diciannove anni dopo l'approvazione della legge, i sindacati indissero uno sciopero nazionale ad oltranza in caso di mancata estensione della legge a tutto il territorio americano. Anche a Chicago ci furono disordini, dove la polizia uccise due manifestanti e ne ferì molti altri: in seguito a questo primo scontro, un gruppo di anarchici iniziò a radunare gente in Piazza Haymarket, luogo fondamentale per l'industria agricola locale. Il 4 maggio del 1886, tre giorni dopo l'inizio della protesta, il presidio invocato dagli anarchici divenne realtà e la calma riuscì, in un primo momento, a prevalere sugli animi.


All'improvviso però, durante l'orazione di uno dei capi della protesta, la polizia inizia a marciare contro il presidio ordinando alla folla di disperdersi, in quel momento una bomba viene gettata dalle file addosso ai poliziotti, uccidendone uno. A quel punto la polizia apre il fuoco sulla folla, uccidendo undici persone. Non si sa, ancora oggi, di chi sia stata la mano che ha lanciato quella bomba; si sa soltanto che tre giorni prima, gli anarchici che avevano invocato il presidio, avevano distribuito dei volantini (anche se in quantità esigue: la maggior parte di quelli invocava alla protesta pacifica) in cui si richiedeva la risposta armata.


A novembre dello stesso anno, gli anarchici vengono impiccati e famosa è la frase di uno di loro: August Spies, lo stesso oratore del 1 maggio.


«Salute! Verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che oggi soffocate con la morte!»

La notizia dei Martiri di Chicago fa il giro d'America e del mondo: in America viene scelto il 1 maggio per la celebrazione dell'Ordine dei Cavalieri del Lavoro, in Canada viene scelto il 1 maggio per la commemorazione delle manifestazioni di Toronto ed Ottawa, in Australia viene scelto il 1 maggio per la valorizzazione delle otto ore lavorative e in Italia, dove la prima regolamentazione del lavoro era avvenuta sotto pressione dei sindacati, nel primo Governo Giolitti, gli operai del porto di Livorno si rivoltano contro le navi americane, contro la Questura e l'ambasciata americana. Infine, durante la Seconda Internazionale, tenutasi a Parigi nel 1889, il Primo maggio diventa la Festa Internazionale dei Lavoratori.

Così nasce la Festa dei Lavoratori.



Giovani, la Festa dei Lavoratori è anche la vostra


Sebbene tutte le persone che impugnarono e che tutt'oggi, magari con altri termini, maneggiano le chiavi inglesi, i martelli, gli attrezzi agricoli ed i macchinari industriali, siano il sostentamento sociale e storico di questa festività, i giovani non devono disinteressarsi completamente, poiché questa festa un giorno sarà vostra. In un periodo in cui vengono sempre più messi da parte gli attrezzi che hanno segnato l'epoca industriale ed in cui avanza la tecnologia, al fianco, a favore e, talvolta, contro l'uomo, è necessario che i principali pionieri di questo nuovo avvenire siano uniti ai lavoratori, per il completo funzionamento, non solo di una società con un orizzonte valoriale degno della storia della nostra Repubblica, ma anche di un circolo di rinnovamento che vede protagonisti i più giovani. In un'epoca in cui la nuova industria sarà l'informatica e l'informazione, i futuri lavoratori devono essere coscienti della storia dei diritti che regoleranno il loro percorso umano e professionale, dei valori che circondano il loro operato e delle personalità che hanno garantito la creazione di un vero e proprio concetto di lavoro, compatibile con l'ideale di democrazia.


Chiudo l'articolo con le parole del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, tratte dal suo discorso d'insediamento alla Camera, il 9 luglio 1978:

«Bisogna sia assicurato il lavoro ad ogni cittadino. La disoccupazione è un male tremendo che porta anche alla disperazione. Questo, chi vi parla, può dire per personale esperienza acquisita quando in esilio ha dovuto fare l'operaio per vivere onestamente. La disoccupazione giovanile deve soprattutto preoccuparci, se non vogliamo che migliaia di giovani, privi di lavoro, diventino degli emarginati nella società, vadano alla deriva, e disperati, si facciano strumenti dei violenti o diventino succubi di corruttori senza scrupoli».

E.B. per il commento; T.S. per la sezione storica.


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LA VOCE CORTONESE

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Crediti per la musica del podcast:

The Travelling Symphony by Savfk | https://www.youtube.com/savfkmusic
Music promoted by https://www.free-stock-music.com
Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

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