Il motivo di una caduta

Abbiamo registrato uno dei periodi più lunghi di inattività del giornale, ed in questo anno sono successe moltissime cose che avrebbero potuto stimolare una pubblicazione. Qual è il motivo di tutta questa inattività?

Il motivo di una caduta. Quella che abbiamo affrontato in questo periodo è una vera e propria caduta, poiché da un ritmo costante e che stava diventando sempre più cadenzato, siamo passati all'interruzione repentina, chiudendo temporaneamente i battenti. L'inizio di questa interruzione non è stato programmato: non è un qualcosa che è stato deciso e che si è potuto prevedere, costruire e segnare sull'agenda del giornale, di modo da poter anche programmare una ripartenza, ma abbiamo dovuto prendere una decisione in fretta, decidere delle priorità ed un nuovo inizio, che sarebbe stato tutto da costruire. Questo è un primo mattone, gli altri arriveranno, così come la calce.

In questo periodo però, riguardo al giornale, abbiamo riorganizzato un po' le idee: non possiamo dire di aver fatto qualcosa di pratico e concreto, poiché anche i canali di informazione si sono fermati e non abbiamo consegnato niente ai lettori, che non fosse la pagina, non aggiornata, del sito (che voi avete comunque continuato a visitare, e per questo vi ringraziamo); possiamo però dire di esserci confrontati e di aver trovato delle strade alternative, in linea con tutti i comunicati che abbiamo fatto uscire nel tempo. Noi non siamo mai stati un giornale dalla cadenza fissa, perché abbiamo sempre saputo che sarebbe stato troppo difficile tentare di imitare un progetto così grande, con così pochi mezzi ed in un momento così difficile (siamo tutti giovanissimi). Abbiamo però sempre garantito il massimo impegno in qualsiasi articolo o prodotto multimediale che abbiamo pubblicato in questi tempi, e su questo possiamo dire di essere rimasti fedeli alla nostra promessa.

Il motivo principale di questa assenza prolungata, è stato senz'altro la scuola: ci siamo trovati tutti quanti in un periodo di congestione di compiti ed interrogazioni che non ci ha permesso di poterci dedicare con costanza a questo progetto. Non siamo qui per assegnare delle colpe o dei meriti, perché siamo dell'opinione che lo sbaglio provenga dall'alto e non da chi tutti i giorni mette in atto le regole (la linea generale è più o meno questa), che sono state appunto, assegnate. Fatto sta che la cadenza delle pubblicazioni ha dovuto diradarsi sempre di più ed abbiamo dovuto fare i conti con le richieste del mondo scolastico, non sempre facili da accontentare. Ora però è finito il periodo dei compiti e delle interrogazioni, e siamo pronti a rimetterci in gioco. Sempre senza la promessa di una cadenza fissa, ma con quella del massimo impegno in quelle poche cose che facciamo.

A tutte le lettrici e tutti i lettori,

La Redazione

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