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Intervista con Fratelli d'Italia - Ep. 2 - Il partito e la sede

"Nella politica, a volte, bisogna avere delle idee forti e crederci fermamente, ma esistono anche dei meccanismi secondo i quali tu devi sopravvivere per quelle idee"

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Nicola Carini








"Quando venne fuori il risultato positivo alla votazione nei circoli io dissi che avevamo, comunque, spento la fiamma"

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Marco Vanni








Adesso superiamo la questione del crocifisso e dell’ideologia, anche perché era una sorta di “ponte” per arrivare ad altre domande, come ad esempio: quanto è fondamentale Fratelli d’Italia nella coalizione dell’amministrazione? Perché leggendo gli articoli dei vari giornali locali abbiamo sempre trovato chi rivendicava, tra i vari partiti di centrodestra, l’unità del centrodestra stesso, soltanto che non abbiamo mai trovato un articolo in cui Fratelli d’Italia abbia rivendicato l’unità del centrodestra.


Nicola Carini


Questo a livello nazionale o locale?


A livello locale.


Marco Vanni


Noi si dava per scontato.


Nicola Carini


Per noi è scontato, ma a noi piace sempre far parlare i fatti (e lo avete sottolineato all’inizio). Facendo un passo indietro rispetto alle elezioni amministrative del 2019 e vi racconto come siamo arrivati a queste elezioni: sapete benissimo che FdI voleva esprimere un candidato a sindaco per il comune di Cortona, compiendo anche tutte le battaglie necessarie (quando parlo di battaglie, parlo di incontri e di tutte le cose che potevamo fare per pretendere la candidatura) ed il candidato a sindaco ero io.


Poi però, io ed il partito, con un grande gesto di responsabilità e di maturità, abbiamo fatto un passo indietro appoggiando Meoni e questo ha permesso al centrodestra sia di presentarsi unito sia di vincere le elezioni. Quindi, alla fine, io starei molto attento a chi scrive tanto sull’unità anche perché poi quello che dobbiamo vedere, nella storia, sono i fatti. Questo lo dico a livello locale.


A livello nazionale FdI non si è mai spostato dalla posizione in cui era, poiché Forza Italia ha governato con il Partito Democratico e la Lega ha governato con il Movimento 5 Stelle, mentre FdI è sempre rimasta al proprio posto, rimanendo guardiano del centrodestra. Tutti sono andati in gita e noi siamo rimasti lì. Questo, al giorno d’oggi, non è una cosa scontata, perché credo che la coerenza (parola che già prima risuonava) sia fondamentale ed anche qui a Cortona, nonostante gli attriti che non neghiamo esserci stati, il nostro contributo del 4,4% è stato importantissimo, non tanto numericamente, quanto per il fatto che se FdI avesse rotto la coalizione (portandosi dietro magari Forza Italia piuttosto che le liste civiche che poi sono rimaste fuori) il fronte del centrodestra avrebbe potuto rompersi a favore del Partito Democratico. Ciò non è accaduto e, rispondendo con i fatti, la nostra azione ed il nostro contributo sono tangibili e forti, sorpassando la questione numerica ed il fatto dell’unico consigliere comunale.


Marco Vanni


Aggiungo qualcosa che mi è venuto in mente: per capire un centrodestra forte (perché noi siamo di destra, moderati ed europeisti quando l’Europa ci vuole bene) bisogna conoscere l’origine di FdI. Quando nacque Il Popolo delle Libertà fu votata l’entrata o meno dai vari circoli di Alleanza Nazionale (per i più giovani, il padre di Fratelli d’Italia, ndr). Quando venne fuori il risultato positivo alla votazione io feci una battuta: “Abbiamo comunque spento la fiamma”. La nascita di FdI, dove i precursori di un’entità autonoma erano rappresentati da Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, è avvenuta proprio per dire che sì, avremmo governato dopo quella vittoria e dopo quei numeri ottenuti, ma dentro a quei numeri si celava una “marmellata” in mezzo alla quale non riuscivamo a distinguerci. FdI è nato per rivendicare un concetto di destra. Anche se la frase dice “le radici profonde non gelano mai”, queste radici vanno storicizzate, perché nessuno pensa di avere l’idea del Movimento Sociale Italiano, ma quella storia va collocata nel XXI secolo ma continuando a dire che noi siamo di destra e mai spostati di un millimetro.


A proposito del locale posso ricordare che la coalizione va abbastanza bene: abbiamo già fissato un incontro con la Lega perché questa sede (la sede dove abbiamo effettuato l’intervista, ndr) deve servire anche a questo. Anche se noi de facto non abbiamo consiglieri comunali, riteniamo giusto costruire una sinergia con quello che fa la Lega e con quello che possiamo fare noi. Perché noi dobbiamo essere primus inter pares: loro hanno cinque consiglieri comunali, hanno preso quattrocento voti, è quindi chiaro che, numericamente, c’è una differenza, ma quando si discute tra noi e con gli elettori bisogna avere pari dignità. Se esiste una differenziazione può essere non sulla dignità ma sulla capacità e sulla competenza e sulla coerenza.

A proposito della coerenza, credo che in pochi possano insegnarci qualcosa: mia moglie è di sinistra, quindi posso considerarmi coerente, se dopo ventidue anni, ci discuto tutti i giorni?


In una conferenza stampa il presidente della sezione locale Claudio Cipolli, che questa sera non è potuto essere qui, ha parlato di “fedeltà alla causa” di Fratelli d’Italia. Anche se crediamo che, in parte, ci sia già stata una risposta, quale può essere la “causa” di Fratelli d’Italia? Ricordiamo ai lettori che era una conferenza effettuata prima delle elezioni amministrative comunali.


Nicola Carini


In quel caso era sicuramente una causa propensa al cambiamento del comune, nel senso di ribaltare quello che era stato un comune sempre amministrato dal centrosinistra.

Il nostro impegno ed il nostro grande sacrificio va proprio in quest’ottica qui: noi abbiamo capito che, ad un certo punto, se fossimo andati avanti, non per meri interessi personali perché nessuno regalava niente a nessuno, ma con la nostra idea fissa, probabilmente avremmo spaccato il centrodestra e noi questo non lo vogliamo e non lo abbiamo mai voluto.

Abbiamo puntato sempre all’unità, abbiamo cercato sempre il confronto con tutti gli interpreti e con tutti gli attori in campo ed abbiamo cercato sempre il dialogo con tutte le altre forze e, quando ci siamo accorti che probabilmente non saremmo andati tutti insieme, abbiamo fatto questo grande gesto, che non so come chiamare (se di generosità, di responsabilità o quant’altro)…


Marco Vanni


D’intelligenza.


Gian Mario Mangani


Anche di forte senso civico.


Nicola Carini


Sì, credo sia così, ma allo scopo di dare un governo diverso alla nostra città. Noi ci abbiamo creduto, abbiamo spinto, abbiamo fatto campagna elettorale, siamo andati in giro e non ci siamo nascosti, contribuendo fortemente alla causa.

Le persone hanno poi ritenuto che noi, in questo momento (a maggio del 2019), valevamo il 4,4%, dal quale dobbiamo ripartire facendo anche autocritica, guardando dove abbiamo sbagliato e dove abbiamo fatto bene. Magari alla prossima elezione, invece del 4,4% potremmo prendere di più, compiendo questa analisi, che è un po’ l’analisi che sta facendo il partito ovunque con dei risultati che stanno confermando questa analisi.

Mi ricordo che quando iniziammo con FdI, nel 2013, prese lo 0,9% e man mano che passava il tempo ci stupivamo di risultati come l’1,2%, all’1,5% facevamo festa e quando si ritornava allo 0,8% cadevamo in depressione totale. Oggi si naviga su percentuali che vanno dal 6% all’8% fino al 10%, passando Forza Italia, non perché sia una gara, ma dimostrando che la gente ha capito il messaggio che Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia hanno intenzione di dare.

Viaggiare su tali percentuali, per chi ha raccolto il testimone, o nel nostro caso, la bandiera, non è male.


Sono pur sempre delle cifre importanti.


Nicola Carini


Sono delle cifre importanti e delle soddisfazioni. Noi abbiamo compiuto una traversata nel deserto nel 2013, perché ricordando come è nato FdI possiamo dire che è stato un gesto di enorme coraggio da parte di una classe dirigente che probabilmente non stava più bene nel Popolo delle Libertà non ci stava più bene e non diceva più nulla: molti di noi si sono rimessi in gioco non avendo neanche la sicurezza del seggio.

Molti contestano a Giorgia Meloni il fatto che lei, nel 2013, abbia creato un partito e che abbia poi fatto l’alleanza con il Popolo delle Libertà ma lo ha fatto per un discorso elettorale per cui se tu eri in coalizione bastava il 2,5% per avere rappresentanza in Parlamento.


Nella politica, a volte, bisogna avere delle idee forti e crederci fermamente, ma esistono anche dei meccanismi secondo i quali tu devi sopravvivere per quelle idee. Quindi il nostro apparentamento con il Popolo delle Libertà nella base creava malcontento, però ci ha permesso di mettere il primo mattoncino e di cominciare a fare attività parlamentare.


La politica si fa in tanti modi (fuori dal palazzo, nelle sedi, etc.), ma se non sei nelle istituzioni la tua vita politica diventa difficile perché non hai rappresentanza e non hai voce. Vi garantisco che chi lavora nella stampa e si definisce giornalista, qualche volta più che giornalista è un giornalaio, spostandosi anche a seconda della potenza politica che chiama. Molte volte nelle istituzioni ci sono canali aperti, se tu sei fuori invece no.

In quell’ambito lì è stato un gesto che ha causato divisioni e che forse non è stato capito, ma che ha permesso di porre i primi mattoncini per cominciare a lavorare in Parlamento per far vedere che FdI aveva dei contenuti e delle cose da dire e da spiegare.


Per ora la storia ci sta premiando, perché arrivare al 10% non è per niente scontato in un mondo dove la destra era morta con Gianfranco Fini e i successivi tentativi non sono serviti a nulla (da Storace ad Alemanno), perché probabilmente quasi tutti mancavano di una componente che era la coerenza e la forza che Giorgia Meloni ha avuto.


Questo partito è figlio di una grande stagione politica, vale a dire quella di Azione Giovani: alcuni tra quelli che, anche in questo momento, sono qui, è una classe dirigente che, a sua volta ha l’obiettivo di portare in questa sede (quella di Camucia, ndr), come dentro i circoli e dentro i partiti, per creare nuove classi dirigenti ed un pensiero ed un’abitudine a parlare di politica. Oggi non si parla più di politica, perché andare al bar e sparare delle cavolate non è parlare di politica. Se voi andate al bar e spiegate un problema, come quello dell’immigrazione in relazione al processo del trovo il problema, formulo una soluzione, applico la soluzione e confermo il funzionamento o meno della mia soluzione, venite guardati come degli extraterrestri; se invece andate al bar e dite “Affoghiamoli tutti!” oppure “Devono morire!”, allora ti fanno l’applauso. Io credo che questo fenomeno vada combattuto e questa è una differenza con la Lega. Perché bisogna tornare ai contenuti e bisogna tornare a studiare per sapere effettivamente di che si parla quando si discute e vi garantisco che non è assolutamente semplice, ma la strada deve essere quella.


Se noi riuscissimo a formare una classe dirigente simile a quella formatasi con la stagione politica di Azione Giovani, anche una sola persona che raccoglie il testimone, che riesce ad essere un dirigente della politica di Cortona per i prossimi trent’anni, noi avremmo raggiunto il nostro obiettivo.


Marco Vanni


Luciano Meoni, l’attuale sindaco, viene dall’epoca di Alleanza Nazionale con anni di opposizione e di frequentazione…


Nicola Carini


Anche noi, quando avevamo i tre circoli a Cortona di Alleanza Nazionale (quando era permesso da statuto) avevamo una sezione di Azione Giovani, di cui Marco Vanni era presidente e che vantava quasi quaranta iscritti.


Marco Vanni


Trentasei iscritti. Tutti giovani di diciotto o vent’anni, dalla terza alla quinta ginnasio, ragazzi del secondo anno di liceo ed anche gente che veniva accompagnata in sede dal genitore che diceva: “Posso fermarmi?”.

A noi non faceva altro che piacere, perché nel 1997 e nel 1998 andare nella sede di Alleanza Nazionale già essendo stati sdoganati (citazione a Silvio Berlusconi, ndr), con Gianfranco Fini già affermato, con un 15% nei sondaggi, significava andare nella sede della destra.


Una volta ci fu un ragazzo che chiese di rimanere per ascoltare ciò di cui discutevamo e finì per rimanere un’ora e mezza a sedere. Si parlava di educazione civica, ovviamente con delle connotazioni di pensiero. Il genitore che lo aveva accompagnato disse che era stato utile.


Noi non davamo manganelli né infondevamo un indottrinamento, ma con i ragazzi e le ragazze di quindici o sedici anni si discuteva e questo ha formato anche delle amicizie tra i militanti ed anche con noi, dato che qualcuno mi ha risalutato anche dopo anni.


Quindi l’obiettivo di questa sede potrebbe essere quello di creare incontri tra persone che non sono direttamente collegati con Fratelli d’Italia, ma anche con altri partiti, magari provenienti dall’altra parte dell’arco politico?


Nicola Carini


Noi pensiamo che il confronto sia sempre fattore di crescita. Se noi di FdI ci si confronta in questa stanza ci daremo sempre ragione. Non tutte le volte, ma la maggior parte delle volte siamo tutti d’accordo.

Il nostro obiettivo, come detto in precedenza, è quello di creare persone che pensano e che ragionano: a tal proposito faremo degli incontri tematici, in questa sede ed il primo incontro in organizzazione si terrà nella seconda metà di novembre, sul discorso ambientale. L’ambiente è un tema sentito e delicato, al giorno d’oggi trattato molto anche dai giovani. E’ però un tema che va affrontato in maniera seria, perché è facile tassare la plastica o modificare l’assetto della raccolta differenziata. Noi dobbiamo capire cosa c’è dietro e fare un’analisi matura degli impianti e di un sistema che utilizzi impiantistica per lo smaltimento dei rifiuti. Dietro a questo problema c’è un mondo e se tu analizzi e studi bene tutto puoi formulare una proposta concreta, giusta e, magari, perfezionabile come tutte le cose, a patto che, come detto prima, ci sia una preparazione dietro.


Il prossimo incontro, come già detto, sarà sull’ambiente, ma anche sugli impianti e sull’energie rinnovabili e sarà fatto con persone di valore. Gli altri incontri, posso garantirvi che saranno dello stesso valore e dello stesso spessore, in maniera pubblica, dove sono invitati anche il Movimento 5 Stelle (che non la pensa come noi, anzi, ha un approccio completamente differente) ed il Partito Democratico (con i propri punti di riferimento ed il proprio bagaglio culturale). Tutto questo in modo da mettere in giro delle idee di confronto e di crescita.


Marco Vanni


Con un po’ di presunzione, possiamo anche dire che, mettendo a confronto idee e persone, si potrà dare un’ulteriore possibilità di scelta alle persone che speriamo vadano oltre la bandierina della destra, della sinistra e del centro, ma vedendo anche chi è il portabandiera, valutando se merita o no il posto che ricopre. Un partito che ha preso il 4,4% è capace di offrire, di rappresentare e di avere delle persone che possono essere diverse da chi ha preso 2400 voti. Non ho detto migliori, ma diverse, poiché non vorrei mai peccare di presunzione.

 
 
 

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LA VOCE CORTONESE

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Crediti per la musica del podcast:

The Travelling Symphony by Savfk | https://www.youtube.com/savfkmusic
Music promoted by https://www.free-stock-music.com
Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

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