Intervista con Fratelli d'Italia - Ep. 4 - La militanza giovanile
- Redazione
- 10 gen 2020
- Tempo di lettura: 6 min
"Dalle sedi escono le persone che, facendo la gavetta, sono persone per bene. Una volta, prima di aprire la bocca in una sede passava molto tempo, perché ci voleva molto tempo per ascoltare e capire"

Nicola Carini
"Tutto sul cellulare è più semplice e più bello, ma io non ti guardo negli occhi: io non conosco veramente la tua reazione di fronte al mio post, se sia di ammirazione, stupore o disaccordo"

Marco Vanni
La sede non è un punto d’arrivo, è un punto d’inizio. Ora siamo esposti al pubblico, sia ai suoi complimenti che alle critiche.

Aurelio Ciccarelli
Abbandoniamo adesso la tematica dell’ambiente, che era un ponte per arrivare alla questione giovanile e della militanza giovanile. Cosa cambia dalla militanza del passato a quella dei giorni nostri?
Marco Vanni
Avendo cinquantuno anni ed una profonda esperienza con i giovani, quando ho visto scritto nei punti dell’intervista la tematica giovanile, un po’ mi sono emozionato.
E’ un bell’argomento di riflessione e sarebbe necessario passarci sopra una serata a cena: queste questioni sono la base della politica (il crocifisso, l’ambiente, etc.), ma un altro tema importante è la ricerca di soluzioni; noi infatti possiamo definire politica la scienza attraverso la quale si risolvono i problemi della gente secondo le proprie idee, che hanno ottenuto la maggioranza dal voto dei cittadini.
Qualche informazione sulla parola militante: la parola militante deriva dal latino (oggi ho dato un’occhiata) ed ha un nesso lessicale con la parola militare. Quando, infatti, nell’antichità si adempiva alla leva militare si imparava a rispettare le regole. Il militante è colui che partecipa attivamente ad un determinato palco politico, ad un’organizzazione religiosa, ad un tifo calcistico piuttosto che pallavolistico, infatti questo esegue l’azione del militare, ovvero appartenere.
Nel partito politico questa partecipazione politica (la nostra come quella che potrebbe essere offerta da altri), specialmente quella dei giovani (quindi non delle persone di cinquanta o sessanta anni che partecipano alle riunioni e sentono un po’ di idee) è fatta per dare un’istruzione, una linea guida ed una conoscenza. Però di che cosa?
Faccio un esempio: prima di risolvere un problema s’impara le tabelline come prima di saper scrivere s’impara le lettere dell’alfabeto e successivamente il soggetto, il predicato ed il complemento. In altri casi, quando si deve imparare la consecutio temporum, s’impara quella, senza argomentare più di tanto le regole.
Allo stesso modo una sede deve prima offrire ai giovani militanti le tabelline della politica e poi deve far capire ai nuovi arrivati il perché di quella scelta politica. Una delle cose più importanti da trasmettere è la Costituzione (ricordandone sempre tutti gli articoli e non solo quando ci fa piacere), poi si trasmettono le regole dell’amministrazione locale ed a quel punto il giovane cittadino, che non è ancora politicizzato può scegliere se aderire o meno a quelle che sono le nostre idee.
Quando si entra in un bar e si parla di qualunque cosa, tutti sono fenomeni, perché hanno guardato qualche volta Matrix, qualche volta Porta a porta e qualche volta Non è la D’Urso. Un esempio potrebbe essere il tema del sovranismo: il sovranismo, in relazione al quale tutti citano gli articoli della Costituzione, senza essere di Fratelli d’Italia, lo potrebbe concedere anche una persona che sta dentro ad una Casa del Popolo che è di sinistra, ma che conosce le regole; perché è vero che l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro e che la sovranità appartiene al popolo, ma prima di dire queste cose il militante giovane dovrebbe capire che cosa vuol dire essere in una repubblica, che cosa significa fondata sul lavoro e che cosa vuol dire democratica, poiché è vero che la sovranità è la nostra, ma ci sono molti altri aspetti, in cui noi dobbiamo anche sottostare ad una diminuzione di questa nostra sovranità e l’Europa è una di queste limitazioni, soltanto che l’Europa costituisce una limitazione della nostra sovranità perché sia in grado, così com’è congeniata, di garantire benessere, prosperità e sicurezza tra le varie nazioni che la compongono.
Questo deve essere il ragionamento politico, in modo che il militante non cresca solo con un’indicazione di partito, ma anche con la consapevolezza, una volta diventato anche cittadino adulto, di come funziona il sistema.
Dopo aver imparato ciò, ci sta che il giovane, dopo averci conosciuto meglio, possa anche notare che noi non siamo così fascisti e che dopo aver infuso le tabelline, magari potrebbe anche appoggiare la nostra idea.
La stessa regola vale anche per la tarda età.
Riguardo anche a questa sede: tra il primo turno ed il ballottaggio ci venne in mente di creare questa sede, perché si riusciva ad intravedere nella gente un interesse sempre più acceso verso la politica, come, per esempio, negli incontri culturali dove si discuteva più fuori che dentro. L’unico problema di molta di questa gente, è che gli mancano le basi.
Gestire i problemi della gente, attraverso le proprie idee (e le nostre sono di destra), questo è fare politica.
Un tema anche combattuto su cui bisogna avere le basi, e ve lo dico da salviniano e meloniano, è la sicurezza interna: io in primis sto con chi ha la divisa. Avendo le basi io posso dirvi che il reato di oltraggio a pubblico ufficiale è stato depenalizzato ed anche se parto dai fatti, poiché dai fatti nasce la politica, una vigilessa ha preso un’ischemia perché per arrestare una persona è stata presa a zampate lei ed il collega. Lei è in ospedale e questo benefattore è agli arresti domiciliari con obbligo di firma. L’incontro che è stato fatto dalla Lega alla sala civica è stato fantastico, bellissimo, ma (senza che questa sia una critica alla Lega) i contenuti finali erano astratti, perché, per esempio, noi non abbiamo le risorse per mettere le telecamere addosso ai nostri vigili.
L’adolescente di diciotto anni deve capire cosa sta facendo quando va per la prima volta votare, deve capire che noi siamo parte della politica, la quale ha il compito di fare leggi che poi la magistratura deve attuare; deve capire se sta votando per le europee o per le regionali.
Io ho sentito dire, da gente di cinquant’anni, che con le elezioni europee sarebbe cambiata la maggioranza in parlamento. Questo, come si può ben capire, non è vero; oppure, alla sala civica, ho sentito dire da una consigliera comunale ed avvocato (di cui ometto il partito), rivolgendosi ai vari sindaci presenti all’incontro: “Voi legislatori”. Luciano Meoni ha giustamente risposto: “Magari fossi un legislatore! Sarei in parlamento e prenderei diciottomila euro al mese!”. Lui non è un legislatore, non può promulgare leggi. Se la prefettura ti dice che nel tuo comune ci possono stare un numero di rifugiati perché hai le strutture per ospitarli, tu, sindaco, puoi essere di destra quanto vuoi, ma finisce che li prendi, poiché il sindaco può emettere le ordinanze che può emettere, ma non essendo principe assoluto del proprio territorio, lo Stato Italiano sta gerarchicamente sopra.
La militanza tra ieri ed oggi: tutta un’altra cosa.
Tutto qui (indicando il cellulare ndr) è più semplice e più bello, ma io non ti guardo negli occhi: io non conosco veramente la tua reazione di fronte al mio post, se sia di ammirazione, stupore o disaccordo. Ecco perché la sede, poiché io sono social, ma con cinquanta anni da bar, da mercato e da amici, perché io le persone devo guardarle. I social, come dice Umberto Eco, sono il villaggio degli imbecilli. Senza social abbiamo fatto molto e potremmo fare ancora molto.
L’esperienza di Fratelli d’Italia è stata, dal 2013 fino ad oggi, positiva?
Nicola Carini
Adesso è tutto molto più semplice, perché rispetto al 2013 dove tu partivi con tanti dubbi e con tante incertezze è tutto più facile. Nel 2013 era complicato trovare i militanti, trovare collaboratori, ma il vento nazionale ha aiutato ed adesso è molto più semplice fare tutto. Ma è stata una battaglia dura ed abbiamo messo in sicurezza la destra italiana. E’ chiaro che poi la militanza è cambiata tantissimo e non è più semplice fare politica nelle sedi come quindici anni fa, ed anche se sono stati demonizzati, i partiti sono fondamentali. Dalle sedi escono le persone che, facendo la gavetta, sono persone per bene. Una volta, prima di aprire la bocca in una sede passava molto tempo, perché ci voleva molto tempo per ascoltare e capire.
A Cortona ci sono due sedi politiche, una del Partito Democratico ed una di Fratelli d’Italia ed il Partito Democratico si è comprato il palazzo.
Aurelio Ciccarelli
Se posso aggiungere, questa stessa sede è il frutto di un lungo percorso, che può sembrare breve perché si parla di sette anni fa, che dimostra quanta fatica c’è stata dietro e quanto lavoro c’è stato da fare. La sede non è un punto d’arrivo, è un punto d’inizio. Ora siamo qui, ma prima della sede ci riunivamo in quattro in un garage e ci davamo ragione l’un l’altro ed adesso siamo esposti al pubblico, sia ai suoi complimenti che alle critiche. Questo ci responsabilizza ancora di più e ci spinge a studiare ancora di più perché noi non siamo maestri in nulla e sicuramente sbaglieremo, ma chi fa sbaglia e chi non fa è perfetto.
Grazie della disponibilità.
Grazie a voi per il vostro impegno ed il vostro interesse.
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