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La Parola della settimana: "amori"

In questo episodio della rubrica si affronta un tema che ha appassionato tutte le diramazioni culturali del sapere: si parte dalla semplice narratologia, fino alla letteratura, all'arte, fino alla musica e alla poetica.


Si approfitta di questo articolo per annunciare l'entrata nella Redazione anche di Francesca Borrini, che collabora alla rubrica de La Parola della settimana. Questo è il suo primo contributo.


 

La parola della settimana:

Amori

Frégo, moccióso (Fidanzato)

Moréngla (Amorosa)

Patumànza (Amicizia)

Nnamurèto (Innamorato)


Amori appena nati, fiori da poco sbocciati. Soluzioni di migliaia di dubbi assillanti, protagonisti di notti insonni. È sorto un sole, che ha illuminato una parte dell’animo, oscura da troppo tempo.

Amori finiti, sprofondati in tenebre cieche. Interrotti a metà. La pioggia, intanto, si abbatte incessante sul terreno, sottofondo per un finale logico e amaro. Ti senti solo, smarrito in uno spazio sconfinato.

Amori immaginari, esistenti soltanto nella mente di chi sogna, di chi spera. Di chi si limita a immaginare, poiché sprovvisto di coraggio. È il pensiero, il suo unico modo di amare; irreale, ma pur sempre affascinante.

Amori non corrisposti, di chi soffre in silenzio, di fronte ad un no. Cerca rifugio nella notte, unica compagna dei suoi mille pensieri; la mente invasa da domande insistenti, mentre le lacrime sgorgano incessanti.

Nel corso di una notte dalle mille stelle, infiniti amori nascono, crescono e scompaiono. Accompagnati da astratti sogni, aggiungono una sfumatura di colore ad un cielo immenso, padre e spettatore di storie sublimi.



Entrata a far parte della lingua italiana a partire dal XIII secolo, la parola amore deriva dal termine latino "amare", che trae a sua volta origine dal termine "amma" (mamma) proprio del linguaggio infantile e indica il sentimento di totale dedizione e attaccamento tra persone che sentono di appartenersi, ma anche un'inclinazione particolarmente profonda verso qualcosa. Gli antichi greci distinguevano diversi tipi di amore, quello parentale-familiare, che chiamavano "storge", l'amicizia, detta "philia", il desiderio erotico ma anche romantico, meglio conosciuto come "eros", e infine l'amore più prettamente spirituale, ovvero l' "agape" o “kenosis". Fin dall'inizio dei tempi si è sentita l'arcana necessità di condividere la propria esistenza con qualcuno di affine e questo bisogno inspiegabile e profondo sopravvive ancora oggi, nonostante tutti e nonostante tutto.

In molti hanno, invano, tentato di spiegarlo ma l'amore rimane ancora un concetto privo di definizione, rompe ogni schema e ogni ideale, si presenta ogni volta in modo diverso ed è sempre pronto a stupire. L'amore spazia fra le arti, assilla da secoli poeti e pittori che invano cercano di imprimerlo su carta per illudersi di averlo compreso, si diffonde tra le persone, le rende succubi e bisognose di attenzioni dalla persona amata, crea scompiglio e caos. L'amore è di tutti, è per tutti; amore è nel sorriso dell'amato, nel profumo della mamma, nel tè caldo dopo una giornata stressante e in un soffio di vento.

Non lascia a nessuno il tempo di capirlo, e forse è proprio questo il bello di esso.

 

L’amore nell’arte


Amore è la parola più usata ed abusata in assoluto. Pensiero fisso nella mente dei poeti, è protagonista di milioni di canzoni, dipinti, romanzi e poesie. Venerato ed adorato da qualunque compositore, grazie ad esso sono state scritte alcune delle più importanti pagine della musica, arte e letteratura italiana e mondiale.

Se pensiamo ai brani più celebri della musica italiana, non possiamo non citare Il cielo in una stanza di Gino Paoli, Vedrai vedrai di Luigi Tenco, Il nostro concerto di Umberto Bindi, A mano a mano di Riccardo Cocciante e via discorrendo.

Il concetto di amore in musica, col tempo, è stato superato e sostituito dalle classiche tematiche della musica rap e trap moderna (le quali, di romantico, hanno veramente poco).

Inutile dire che la maggior parte delle canzoni che hanno come tema principale questo sentimento, siano la descrizione della forma classica di amore passionale: non mancano, però, le eccezioni. Infatti, nel mondo della musica, le canzoni d’amore ritraggono questo sentimento in tutte le sue sfaccettature: numerosi i brani riguardanti l’amore verso un figlio (da Isn’t she lovely di Stevie Wonder a Hey Jude dei Beatles), storie d’amore fra persone ormai anziane (come Un trenino nel petto di Fabio Concato o La chanson des vieux amants di Jacques Brel), amori dipendenti ed ossessivi (come You take my breath away dei Queen), non corrisposti od impossibili (da E penso a te di Lucio Battisti a Magari di Renato Zero).

Anche innumerevoli pittori non hanno rinunciato a rendere concreta la propria percezione di amore, dando vita a iconiche opere d’arte. Abbiamo quindi scelto due tra i più bei dipinti che, almeno secondo noi, rappresentano nel migliore dei modi il concetto di amore.



 

Il bacio (1859) - Francesco Hayez

112 cm•88 cm, olio su tela

L'autore, nacque a Venezia il 10 febbraio 1791. Intorno al 1850, dopo la sua formazione, si trasferisce a Milano dove diventa professore dell'Accademia di Brera. Ivi morì il 21 dicembre 1882. Nelle sue opere si coglie la passione per la storia, in particolare per gli episodi di eroismo e di solenne drammaticità. Il suo stile è caratterizzato da un disegno netto e preciso, ma anche dall'uso sapiente del colore, che ammorbidisce i contorni e crea coinvolgenti giochi di luce e di ombre. L'opera, fra le più famose dell'Ottocento italiano, si presta a due letture diverse. Da una parte, è l'appassionata rappresentazione di due amanti vestiti con abiti medievali: colpisce la resa dei materiali delle vesti e la nuda severità dell'architettura due-trecentesca che fa da sfondo. Dall'altro lato, la scena può essere letta anche come l'ultimo saluto alla donna amata di un giovane patriota italiano, che parte durante le guerre risorgimentali per combattere contro il dominio austriaco. Secondo alcuni studiosi, in questa scena (caratterizzata nel suo complesso da passione e complicità) è presente un segno di funesto presagio, rivelato dall'ombra che appare oltre il portale che da accesso all'ambiente. Qualcuno osserva di nascita gli amanti protetto dall'oscurità...oppure è la morte in agguato, che aspetta al varco il giovane patriota.



 

Gli amanti (1928) - René Magritte

54 cm•73 cm, olio su tela


Di questo dipinto esistono due versioni, entrambe datate 1928, la prima conservata presso la National Gallery of Australia, mentre la seconda al Moma di New York. Il quadro rappresenta un uomo e una donna che si baciano. Essi hanno il volto coperto da un panno bianco, le cui pieghe rimandano ai drappeggi dell’arte ellenistica, in contrasto con la rigidità tipica dell’arte classica rappresentata dalla cornice. Il colore pallido del panno è in contrasto con il rosso della parete antistante e con quello del vestito della donna che rimanda al colore del sangue e quindi della morte. Questa tematica ricorre spesso nei quadri del pittore belga, il quale subi, all’età di soli 12 anni, il suicidio della madre. Un altro contrasto cromatico lo possiamo vedere nel nero del vestito dell’uomo. Tale immagine rappresenta l’anonimia dei personaggi, accompagnata dalla raffigurazione dei volti coperti. Un’immagine, dunque, che suscita nell’osservatore, l’impossibilità dei due di comunicare, un sentimento che non può manifestarsi o perché impossibile o perché irreale.

 

Conosce l’amore solo chi ama senza speranza.

(Friedrich Schiller)


 

Chi pecca per amore non pecca affatto.

(Oscar Wilde)



 


Un amore è un amore anche se non ha domani.

(Rispondimi, Lucio Dalla)


 

Magari toccasse a me

prendermi cura dei giorni tuoi,

svegliarti con un caffè

e dirti che non invecchi mai…

(Magari, Renato Zero)



 

A cura di: Filippo Trenna, Edoardo Bettacchioli e Francesca Borrini.


5 Comments


mi congratulo con questo favoloso giornale che mi ha entusiasmato e mi ha fatto rivivere i ricordi di gioventù .

ancora grazie

Arcibaldo

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soniacalosci
Feb 28, 2021

Bravi nella descrizione del vari tipi di a more. Un modo di scrivere bello ,completing e

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luci.mencarelli
Feb 26, 2021

Ohhh, che bell’articolo!!! Grazie Francesca per il rimando al nostro amato perugino!!! Belli i riferimenti, le poesie e gli autori citati!!!

Complimenti a Francesca, Edoardo e Filippo! Condividiamo l’articolo con gioia!!!

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Bellissimo e interessante un articolo diverso dagli altri ma veramente stupendo bravissimi

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Complimenti ancora ai curatori della Parola della settimana. Grazie per il richiamo alla nostra amata Perugina. Ottima la scelta dei quadri e la spiegazione! P. S. Benarrivata anche a Francesca

Valeria

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LA VOCE CORTONESE

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Crediti per la musica del podcast:

The Travelling Symphony by Savfk | https://www.youtube.com/savfkmusic
Music promoted by https://www.free-stock-music.com
Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

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