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Soffia un vento dall'Europa e ha la nostra età

In data 12 febbraio si è tenuto l'incontro annuale dell'evento Euroscola, quest'anno online, che ha visto coinvolti gli studenti del Parlamento Regionale degli Studenti della Toscana, compresi quelli della Provincia di Arezzo.


In data 12 febbraio si è tenuto l'evento annuale di Euroscola. In situazioni normali si sarebbe tenuto a Strasburgo, all'interno dell'emiciclo che ospita gli Europarlamentari, ma la pandemia ha contribuito a creare la prima edizione online. Hanno partecipato centinaia di istituti da tutta Europa, con l'apporto maggiore da parte di Italia, Germania e Finlandia. I giovani provenivano da una determinata fascia di età, quella delle scuole superiori e dei licei, moderati nell'espressione e nella proposta di idee da personaggi come David Maria Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, e Roberta Metsola, Prima Vicepresidente e componente del Gruppo Anticorruzione del Parlamento Europeo, ed altre personalità.


Lo scopo dell'incontro è ovviamente stabilire un dialogo tra gli studenti e le istituzioni sovranazionali europee, anche se in forma molto ristretta e non improntata ad una spiccata produttività istantanea, ma anche solo per stabilire dei suggerimenti per delle linee guida. Ci sono però molti aspetti da sottolineare nel giudizio complessivo dell'incontro: il primo è che è stata ribadita l'importanza, ingente, continuativa e ripetuta della necessità di un piano per la svolta ecologista che tutti i sistemi produttivi devono assumere. È apparso chiaro e trasparente, come i giovani pongano quest'obiettivo come loro priorità e come prerogativa delle istituzioni, è evidente come la sensibilità delle nuove generazioni sia slanciata e varia per quanto riguarda queste tematiche. Il dialogo non ha infatti toccato le componenti economiche della questione, ignorando quelli che sono gli aspetti finanziari della transizione ecologica, ma costituendo un solido fattore positivo, dimostrando che la logica del guadagno non tocca minimamente le intenzioni dei più giovani, manifestando, in una maniera quasi logica, che noi siamo il motore di questo cambiamento, trovandoci nel ruolo di maggiori interessati di quello che sarà il futuro del nostro continente. Si è parlato poi di uguaglianza di genere, di rapporti tra Unione Europea e giovani, oltreché di razzismo, il tutto incentrato nell'argomento principale della discussione: la Carta di Nizza, ufficialmente chiamata Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea.


Riprendendo però l'ultimo punto della discussione sull'ecologia, la mancanza di aspetti puramente tecnici ed economici, ha caratterizzato quella che è stata la fondamentale mancanza dell'incontro: la retorica ripetitiva e meditata nei confronti dei giovani.

Lo scopo principale, come dichiarato, ovviamente non era quello di instaurare un risultato programmatico, ma lasciando esporre quelle che sono le principali problematiche dell'Unione Europea dei giorni nostri, senza una minima intenzione di confronto programmatico, che vedesse la nascita dalle voci intervenute in quell'incontro, si corre il rischio di effettuare dei discorsi su tematiche già affrontate e che sono già nel nostro immaginario sociale da qualche anno. Il risultato di un discorso ripetuto ai giovani non è efficiente, anzi, è dannoso, come dimostrano le mie parole di diffidenza. Nel complesso però, credo che le istituzioni abbiano potuto osservare quella che è la direzione che le nostre idee intraprendono, con una visione che va oltre i semplici programmi di trattati temporanei e con le serie intenzioni di una generazione coinvolta nelle espressioni sociali della storia intera, poiché il presente, specialmente con la pandemia, è riuscito a cambiare le cose molto velocemente, scrivendo pagine di storia di cui noi siamo componenti piccole, ma fondamentali.


La diffidenza che abbiamo dimostrato nei confronti del reale effetto di quell'incontro non ha però impedito che venissero fuori delle idee innovative e socialmente sentite: la prima è stata lanciata proprio dal Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, che ha proposto, nel suo discorso di introduzione all'evento, il progetto dell'accesso ad internet come diritto fondamentale. Questa è una tematica essenzialmente nuova nel panorama politico internazionale e probabilmente è una delle espressioni di più sincera vicinanza che le istituzioni possano proporre al mondo tematico dei giovani, poiché la pandemia è riuscita a scoprire un sistema di ingiustizie sociali considerevole, che ha visto coinvolti purtroppo anche diversi giovani senza l'accesso ad internet, e di conseguenza, senza la possibilità di poter studiare e frequentare le lezioni.


Per il nostro territorio possiamo declinare questo dialogo come una rappresentazione di come il progetto di solidarietà vada indirizzato dalle nuove generazioni, e ciò è attuabile solo con un confronto eloquente, concreto e a due poli, che sia dotato delle stesse tematiche che i giovani hanno posto come prioritarie nell'incontro con le istituzioni europee. Ciò che i giovani hanno fatto notare all'Unione Europea, deve trovare assolutamente riscontro nel locale, di modo che la rete giovanile possa trovare il sostentamento capillare di cui ha bisogno.

 

Flavio Barbaro



 
 
 

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LA VOCE CORTONESE

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Crediti per la musica del podcast:

The Travelling Symphony by Savfk | https://www.youtube.com/savfkmusic
Music promoted by https://www.free-stock-music.com
Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

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