"Storie cortonesi" - Ep. 2 - "La mappa del Berrettini"
- Redazione
- 11 ago 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 12 ago 2019
Un borgo scomparso, una chiesa distrutta, una porta abbattuta ed un palazzo mancante
Questa cartina risale oramai ad oltre tre secoli fa: disegnata nel 1634 dal grande artista cortonese Pietro Berrettini.
La prima cosa che si nota subito guardando la cartina e mettendola a confronto con la città dei giorni nostri è, senza dubbio, l’agglomerato di case in basso a sinistra, con una chiesa ed un campanile.
Quello, non era altro che il borgo di San Vincenzo, che nessuno ha mai visto coi propri occhi perché andato distrutto. Già all'epoca del Berrettini gran parte delle costruzioni presenti nel borgo erano state distrutte, e di quello che restava, ai nostri occhi sono rimaste poche tracce, tutte disperse.
Questo si estendeva da Porta San Vincenzo (la porta alla fine di Via Guelfa) verso l’esterno, circondato da un’ampia cinta muraria.
Le operazioni di abbattimento del borgo iniziarono nel 1529, e proseguirono fino al 1554, per ragioni di ordine pubblico, probabilmente per il sovraffollamento.
Parliamo adesso della chiesa che ho menzionato prima, la Chiesa del borgo di San Vincenzo. Quella è stata, assieme all'odierno Duomo di Cortona, la chiesa più importante che Cortona avesse mai avuto: infatti, per il suo gran patrimonio artistico, era stata risparmiata dalla distruzione di quasi tutto il resto del borgo.
Fu fatta distruggere circa un secolo dopo la cartina del Berrettini, nel 1785 da Pietro Leopoldo.
Oggi ne rimangono pochissimi resti, alcuni dei quali conservati da l’Accademia Etrusca. Poi, nel resto del borgo prima della distruzione, vi erano almeno altre cinque chiese ed un monastero femminile.
Ora, guardiamo dal lato opposto: verso l’odierna Piazza Garibaldi. Notiamo subito qualcosa di strano: una porta alla fine di via Nazionale. Fino ad appena 150 anni fa, Via Nazionale era chiusa da una porta, chiamata Porta Pecci-Verardi (ai tempi del Berrettini si chiamava Porta San Domenico).
Questa fu abbattuta nel 1861, per facilitare il traffico che vi si faceva sempre più intenso.
Ultimo, verso il Duomo, leggermente in alto a sinistra manca qualcosa.
Se guardate bene, noterete che manca il Palazzo Vagnotti.
Comunemente chiamato “seminario”, anticamente ospitava appunto il seminario di Cortona, mentre oggi ospita numerose scuole superiori (tra le quali il liceo classico) e un polo culturale recentemente inaugurato.
Questo edificio fu costruito nel 1696, quindi mezzo secolo dopo la cartina del Berrettini.
Ha una storia particolare: era oramai da tempo che si cercava di inaugurare il seminario di Cortona, ma qualunque luogo fosse stato scelto per la sua collocazione, o per motivi economici o per “vicini scomodi” (si pensi che fu cambiato luogo per via della presenza di prostitute), non riusciva a tenere aperto per più di qualche anno. In tutto questo Francesco Vagnotti, accortosi di queste vicende, alla sua morte nel 1683 lasciò in eredità un ingente somma di denaro per finanziare la costruzione di un edificio di sana pianta, che poi fu chiamato, in suo onore, Palazzo Vagnotti.

Fonti: Cortona Antica (di Alberto Della Cella, Cortona, Tipografia Sociale, 1900); Immagine di Cortona (di Angelo Tafi)
A.L.
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